Patologie
Numerosi e bravi Colleghi oltre alle ricerche su Internet Vi chiariscono quali siano i principali campi dell’Urologia e le patologie che sono di suo interesse per cui penso non valga la pena soffermarmi e Vi rimando a quanto già da Loro illustrato.
Dove invece penso sia utile e doveroso puntualizzare alcune cose che nella mia esperienza clinica trovano riscontro e che rendono più efficiente, più produttivo e quindi più sicuro e agevole l’iter diagnostico terapeutico correlato alla Vostra storia clinica.
Da questo i consigli che seguono.
Come comportarsi in presenza di patologie dell’apparato urologico?
Come effettuare gli esami diagnostici in modo corretto?
Il PSA ( antigene prostatico specifico) è un enzima prodotto dalle cellule ghiandolari della prostata. La sua funzione è di collaborare alla fluidificazione dello sperma nel complesso iter della concepimento. E’ da considerarsi organo-specifico (come se solo la prostata lo producesse). Invece è prodotto da altri tessuti, mammario, gastrico, per esempio, ma in tali piccole quantità che solo la prostata lo rende francamente dosabile.
Le cellule ghiandolari della prostata che lo producono lo riversano quasi interamente nel letto ghiandolare per essere espulso con l’ejaculazione.
Una piccola parte attraversa la barriera ghiandolare e raggiunge il sistema vascolare. Un prelievo di sangue venoso lo rende dosabile e ne fa il “marker” dei processi che alterano la struttura della prostata.
Qualsiasi fenomeno, fisico, infiammatorio, neoplastico che alteri la struttura della prostata può quindi favorire il suo travaso nel sangue determinarne il suo aumento nei valori.
E’ questo che rende il PSA importante nella diagnostica del tumore della prostata che, ovviamente , altera la ghiandola.
Però la bicicletta, lo scooter, l’andare a cavallo, l’esplorazione rettale durante una visita urologica, la presenza di un catetere, la situazione di ristagno di urine in vescica (con la minzione difficoltosa), i rapporti sessuali, le infezioni urinarie e prostatiche, l’attività fisica intensa etc. possono anche causarne l’aumento nei giorni successivi all’evento.
Per evitare quindi problemi di interpretazione, che indurrebbero ad errori è indispensabile che chi si sottopone all’esame del PSA lo faccia in condizioni di astensione nei 3-7 gg precedenti da quelle pratiche che possono alterarlo ( vedi sopra) e che in caso di fenomeni infettivo-infiammatori discutano col proprio Medico le tempistiche corrette.
Dopo un intervento endoscopico come quello a cui Lei è stato sottoposto possono verificarsi, in una piccola percentuale di casi, degli inconvenienti legati sia alle particolarità della manovra chirurgica, sia alla presenza del catetere, sia alla differente qualità della guarigione al contatto con l’urina rispetto all’aria.
Sono inconvenienti rari, mai gravi o irreparabili, che in ogni caso non devono allarmare.
Ematuria (presenza di sangue nelle urine) fino ai 40 gg. dopo l’intervento può avvenire che le urine si colorino di rosso per presenza di sangue. Questo fenomeno è descritto come “ematuria in caduta d’escara” (la crosta che si forma in seguito alla coagulazione) è nella maggioranza dei casi di lieve entità (bastano poche gocce di sangue a colorare di rosso grandi quantità d’urina). In questi casi è indicato il riposo, l’aumento dell’introduzione di liquidi ed eventualmente una borsa di ghiaccio sul basso ventre.
In alcuni rarissimi casi l’ematuria potrebbe essere più abbondante con espulsione anche di coaguli e talora difficoltà ad urinare; in questi casi potrebbe essere necessario un breve ricovero con applicazione di un catetere a scopo emostatico perciò sarà opportuno mettersi in contatto con noi.
Febbre può insorgere con brivido scuotente, può essere preceduta o accompagnata da bruciori menzionali, aumento della frequenza delle minzioni e raggiungere facilmente gradi elevati, è di solito di breve durata e non lascia postumi. E’ comunque utile prendere contatto con noi o con il vostro Medico curante.
Disturbi vescicali o uretrali sono fastidi frequentissimi legati alla differente guarigione dei tessuti a contatto con l’urina in zone altamente reflessogene consistono principalmente in frequenza minzionale elevata (pollachiuria), in urgenza minzionale con talora fughe d’urina, in bruciori sia urinando che no. Possono più o meno forti durare anche fino a 60 – 90 giorni dall’intervento fino alla completa guarigione interna (di solito però passano dopo alcuni giorni).
Blocco urinario ( ritenzione acuta d’urina) in rari casi legata , di solito, alla infiammazione dei tessuti dopo l’intervento, può presentarsi l’impossibilità ad urinare nell’immediato post-operatorio. L’applicazione di un catetere per 2-3 gg risolverà il problema.
In caso di problemi urgentiI e non differibili, connessi al solo periodo successivo all’intervento ,Lei potrà fare riferimento allo 040-9409821 ad ogni ora del giorno e della notte (Le risponderà l’Infermiere del 3° piano dove Lei è stato ricoverato)
COSA FARE E COSA NON FARE A CASA
- Bere molti liquidi: 1,5 – 2 litri d’acqua il giorno (qualcosa di più durante la stagione estiva) salvo che non ci siano delle controindicazioni legate a particolari condizioni mediche;
- Fare passeggiate;
- Evitare di sollevare grandi pesi o altri sforzi fisici impegnativi per 3-4 settimane dopo l’intervento. Ogni sforzo può causare un sanguinamento;
- Evitare lunghi viaggi in macchina per quattro settimane dopo l’intervento; se ne siete costretti interrompete frequentemente il viaggio per camminare;
- Evitare l’uso della bicicletta e/o del motorino per 30-40 gg;
- Evitare di star seduti a lungo;
- Evitare l’esposizione al freddo del basso addome;
- Evitare la stitichezza. Si debbono mantenere le feci morbide per questo si cerchi di assumere pasti con molta verdura e frutta e alimenti con fibre. Eventualmente si può far uso di un blando lassativo non irritante. Evitare cibi o bevande molto fredde. Piccole quantità d’alcolici non fanno male. Quantità moderate o eccessive, possono ritardare la guarigione e causare disturbi.
- Evitare per un mese, dopo l’intervento, l’attività sessuale.
I tessuti della zona genitale presentano una struttura poco compatta che facilita il ristagno delle secrezioni, ematomi e edema postoperatorio; questo si traduce in una tumefazione infiammatoria che abbisogna di parecchio tempo per risolversi. Il tutto è poi molto favorito dalla posizione pendula degli organi che rende difficile il riassorbimento del gonfiore post-intervento.
Ne derivano due conseguenze:
- I tempi di guarigione sono più lunghi;
- La posizione innalzata, sospesa facilita di molto il drenaggio e favorisce in maniera decisiva il ritorno alla normalità;
Per tutti gli interventi è possibile la formazione, in sede di anestesia locale di ematomi che possono dare la tipica colorazione blu alla cute sovrastante e che si riassorbiranno nei giorni successivi.
Altra cosa comune, tranne in alcuni casi, sono i punti riassorbibili e che “cadranno da soli” dopo 15-20 gg. senza intervento per toglierli
In benessere
– mantenere diuresi elevata (urinare circa 1,5/2 litri al giorno bevendo
durante tutte le 24 ore ,mattina e notte comprese)
– mingere su garza o in un recipiente per osservare l’eventuale
espulsione del calcolo
– fare del moto (salire e scendere le scale per esempio)
– assumere questa terapia antispastico-espulsiva:…
In caso di colica
– sospendere tutte le terapie espulsive in atto
– diminuire al massimo l’ingestione di liquidi
– sospendere qualsiasi attività e, in caso di dolori molto forti, mettersi a
letto al caldo
– applicare una borsa di acqua calda sulla regione di massima intensità
del dolore
– mingere su garza o in contenitore per osservare l’eventuale espulsione
del calcolo
– assumere questa terapia antispastico – antidolorifica :…
In caso di dolori molto forti che non rispondano alla terapia consigliata è utile rivolgersi al Medico Curante o al Pronto Soccorso.
In caso di febbre alta accompagnata da brivido e sudorazione è indispensabile il parere del Medico e/o Urologo curante
NORME COMPORTAMENTALI
- Mantenere una costante e discreta attività fisica (nuoto, camminare, correre) evitando ciclismo, motociclismo, equitazione e canottaggio;
- una attività sessuale regolare evitando astinenze prolungate;
- l’intestino regolato con l’uso, se necessario di lassativi;
- evitare la prolungata stazione seduta ( lunghi viaggi in auto senza sosta) o a letto;
- il sedersi su superfici fredde e/o il prendere freddo sull’addome;
- l’attività sessuale prolungata e/o il coito interrotto;
- il trattenere molto lo stimolo ad andare ad urinare;
- la stitichezzae l’irritazione emorroidaria.
REGIME DIETETICO
Importante una dieta “sana”, equilibrata e normocalorica.
Pasti regolari, caldi, non abbondanti.
Mantenere un introito di acqua discreto (1,2-1,5 lit/die) suddividendolo in tutta la giornata ; evitare, assolutamente, l’assunzione di grosse quantità di liquidi tutte in un sol colpo.
Alimenti consigliati
- verdure crude (pomodoro) e frutta fresca
- verdure cotte (spinaci)
- brodi e passati vegetali
- miele, latte, yogurt
- soia
- cereali integrali, crusca
- pesce (meglio se blu)
- carne magra
- formaggi magri (ricotta)
- noci e mandorle
Alimenti da evitare
- alcoolici (vino e birra) e superalcoolici
- caffè, thè, cacao, cioccolato
- bevande gassate (coca cola in primis)
- spezie (pepe. Peperoncino e spezie in genere)
- succhi di agrumi,uva e pomodoro
- crostacei
- carne grassa, cacciagione, insaccati
- formaggi stagionati e piccanti
- legumi, broccoli, cavolfiori, verza, fagioli, cipolle, funghi, cetrioli
Piccoli sfizi
- caffè decaffeinato
- un bicchiere di vino rosso ai pasti
- uova 2x/settimana
Aiutano
- zinco (noci,semi di zucca)
- vit E (spinaci, oli vegetali, pesce)
- fitosteroli e beta steroli (semi di zucca ed ortica)
- vit. C (kiwi, fragole, ciliegie, lattuga, spinaci)
- selenio (frumento, crusca, germe di grano, orzo, kamut)
Consigli per “calmare” la vescica iperattiva
Evitare o limitare il consumo di: cioccolato, uova, frutta secca, pomodori e formaggi stagionati caffè, tè, bibite gasate o alcoliche.
Stitichezza e fughe di urina spesso vanno di pari passo. Via libera, quindi, a una dieta ricca di fibre e a una regolare attività fisica per regolarizzare le funzioni dell’intestino in modo naturale.
Bere con intelligenza più di 1,5-2 litri di liquidi al giorno e smettere almeno un’ora prima di andare a letto. La riduzione drastica del consumo di acqua non risolve il problema ma rischia di disidratare.
Chi soffre di Vescica Iperattiva ha due motivi in più per smettere di fumare. Il primo è che la nicotina ha un’azione irritante sulla vescica. Il secondo è che i colpi di tosse di chi esagera col fumo possono favorire la perdita involontaria di piccole quantità di urina.
Perdere peso può migliorare il disturbo. L’eccesso di peso esercita infatti una pressione sulla vescica che può peggiorare i sintomi del disturbo.
Imparare il “doppio svuotamento” che consente di “liberare” completamente la vescica. Dopo aver finito di urinare aspettare qualche minuto e riprovare.
Non rinunciare ai momenti di intimità per vincere il timore di avere qualche perdita durante il rapporto sessuale ricordarsi di urinare immediatamente prima.
Alcune peculiarità differenziano però il decorso dei vari interventi:
Dopo CIRCONCISIONE o PLASTICA del PREPUZIO per FIMOSI il pene dovrà stare rivolto all’insù, attaccato all’addome, dovrà essere lavato due volte al giorno per un 10 giorni circa e potrà presentare per 10/15 gg. un ingrossamento del glande (testa del pene) che potrebbe apparire tumefatto traslucido con restringimento del meato esterno (il buchetto da cui escono le urine). E’ un quadro che si risolve spontaneamente.
Dopo PLASTICA o ALLUNGAMENTO del FRENULO come dopo l’intervento per FIMOSI se dovesse comparire sangue dalla ferita, in attesa di parere del Chirurgo è corretto applicare con le dita una pressione a scopo emostatico.
Normale sarà l’erezione che potrebbe procurare un fastidio a livello dei punti e talora un modesto sanguinamento. Attività di lavoro, svago, viaggio etc. potrà essere ripresa da subito.
Attività sessuale potrà essere in linea di massima ripresa dopo 3-4 settimane.
NON SONO NECESSARIE, di solito, ULTERIORI MEDICAZIONI.
Quello che è stato consigliato per il pene è ancora più valido per lo scroto e per gli interventi di EVERSIONE della VAGINALE per IDROCELE, di ASPORTAZIONE di CISTI dell’EPIDIDIMO o del FUNICOLO e per quanti altri interventi eseguiti a quel livello.
La posizione dovrà essere sollevata, sia a letto che in posizione eretta, o con l’aiuto di una palla di ovatta e garza o simili fra le gambe o con un sospensorio.
I tempi di guarigione sono più lunghi: 4 settimane circa per tornare “ come prima”.
Per un 2-3 gg. la posizione sdraiata sarebbe da preferirsi, nulla osta però ad esplicare normale attività “se uno se la sente o deve”.
La doccia, se non problemi, dopo una settimana.
Al momento dell’appuntamento vi verranno date alcune istruzioni che riassumeremo qui e che fanno parte delle normali, ma spesso disattese, regole per approcciare qualsiasi visita.
Portate con Voi TUTTA la Vs documentazione clinica, anche se fa brutto tempo, gli esami non prendono il raffreddore!
Preparate una lista delle Vostre patologie (quelle di cui siete a conoscenza) con le terapie in atto.
Preparate una lista di sostanze o altro per le quali avete avuto fenomeni di allergia.
Abbiate un’idea delle patologie dei Famigliari.
Per la visita urologica in particolare sarò utile anche sapere se in passato avete avuto problemi urologici e come li avete curati.
Vi sarà anche detto di venire con la vescica un pò piena, bevendo abbastanza e/o non urinando prima della visita, in modo da poter eseguire, se indicato , un’ecografia vescicale che dà informazioni solo in questo caso.
Vale quanto già detto per la visita in tempi normali.